Il tartufo: che bontà!

L'Abruzzo, regione di tartufi

Che cos’è il Tartufo

Il Tartufo è un fungo ipogeo (che vive sotto terra) a forma di tubero, che vive in simbiosi con le radici di alcune piante, quali, per esempio, la quercia, il tiglio, il nocciolo, il carpino e il pioppo.

Ha una massa carnosa detta “gleba”, rivestita da una sorta di corteccia chiamata “peridio”. E’ costituito in alta percentuale da acqua, fibre e sali minerali, sostanze organiche fornite dall’albero con cui vive in simbiosi.

tartufo biancoLa forma dipende dalle caratteristiche del terreno in cui si sviluppa: un terreno morbido favorirà la crescita di un tartufo a forma sferica, mentre un terreno duro, pietroso e con molte radici, ne favorirà una forma bitorzoluta.

Esistono moltissime specie di tartufo.Le più conosciute ed apprezzate ad uso gastronomico sono:

Tartufo bianco
Tuber magnatum Pico conosciuto anche come Tartufo bianco d’Alba

Tartufo Nero
Tuber melanosporum Vitt.conosciuto anche come Tartufo nero invernale

Tartufo Nero d’estate
Tuber aestivum Vitt.conosciuto anche come Tartufo Scorzone

Tartufo Bianchetto
Tuber Borchii

Il tartufo è da considerarsi anche una vera e propria “sentinella ambientale”:
non tollera infatti l’inquinamento e quant’altro sia dannoso alla natura.

Il tartufo in Abruzzo

L’Abruzzo è territorio particolarmente vocato alla produzione di tartufi. Quasi totalità del territorio regionale è interessato almeno ad una delle quatto specie di tartufo più conosciute.

La specie di tartufo più coltivata è senza dubbio il T. melanosporum ( Tartufo nero pregiato) che da ola copre oltre il 70 % delle piante messe a dimora; segue il T. aestivum (il cosiddetto “Scorzone”) con poco più del 10 % e infine il T. magnatum con circa il 5 %.

Testo e immagini dal sito: https://www.tartuflanghe.com/tartufo-bianco/cose-tartufo/
Dati tratti dal libro “Carta della vocazionalità tartudicola della regione Abruzzo”, 2009


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