Sant’Antonio Abate, il culto a Collelongo

Cottore di granturco, canzoni e preghiere in onore del Santo. Feste e tradizioni sentite in Abruzzo.

Il culto di Sant’Antonio Abate, che si festeggia il 17 gennaio, è molto sentito ancora in Abruzzo soprattutto nell’entroterra della regione, zona di cultura agro-pastorale. È uno dei santi più amati, protettore degli animali. Nelle stalle dei paesi non poteva mancare la sua immagine che benediva asini, pecore, mucche e anche i topi.

Uno dei paesi dove la festa di Sant’Antonio si celebra tutti gli anni è Collelongo, in provincia dell’Aquila,paesino di montagna al confine con il Parco Nazionale d’Abruzzo e la Piana del Fucino. I suoi più di mille abitanti cominciano a preparare la festa la sera del 16 gennaio quando si accendono le grandi cottore nelle cucine di diverse case e si prepara il granturco che cuocerà in acqua e sale. Queste famiglie devono assolvere un voto o, semplicemente, lo fanno per devozione al Santo. È così che verrà fuori una minestra chiamata dei cicerocchi. Le famiglie accolgono parenti, amici e turisti che partecipano al rito con preghiere e girano il minestrone con grossi cucchiai di legno. Si beve e si cantano canzoni e preghiere dedicate al Santo al ritmo della fisarmonica e della zampogna. Il quadro di Sant’Antonio ha un luogo preferente nella cucina e viene decorato con arance, uova e frutta secca. Dopo si saluta e si entra in un’altra casa.

Arrivata l’alba, le ragazze escono in costume con le conche di rame addobbate sulla testa formando un corteo che arriverà in piazza. Là, verrà premiata la conca più bella e distribuita la minestra a tutti i fedeli. La festa continua con gli atti religiosi in onore del Santo.

Pretettore bbòne e sante,
vènn’aiuta tutte quante,
j’anemale e le perzone
benedice, o Sant’Antòne.
Viva Sant’Antònnie Abbate!

foto dal sito http://www.santantonioabate-collelongo.it/2014/
 
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